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I più recenti dati di mercato che descrivono le dinamiche tra musica e brand confermano la visione maturata da M-Cube nella sua pluriennale esperienza nel campo dell’in-store radio, che sostiene la capacità dei sottofondi musicali di influenzare non solo i clienti e la loro predisposizione all’acquisto, ma anche la produttività (97%) e la motivazione (98%) dello staff.
Milano, 15 maggio 2015 – M-Cube, azienda leader nella realizzazione di soluzioni audio-visive digitali per il marketing in store, ha stilato un vademecum a supporto dei brand nella definizione di progetti radio in-store che abbraccino le esigenze di tutti i soggetti coinvolti: direzione marketing, clienti e personale del punto vendita. I suggerimenti elaborati da M-Cube – da sempre molto attenta alla valutazione degli aspetti comportamentali legati alla diffusione della musica all’interno dei negozi – rappresentano il frutto sua pluriennale esperienza nel campo dell’in-store radio e trovano ora conferma nei più recenti dati di mercato, tra cui quelli raccolti dalla storica struttura di collecting inglese PPL e da SCF Italia.
È proprio lo staff un elemento chiave spesso sottovalutato da un approccio troppo “marketing-oriented” e che invece risulta particolarmente sensibile al background musicale. Basti pensare che il personale che lavora in negozio considera la musica in-store un elemento chiave in termini di miglioramento dell’umore dello staff (98%), della motivazione (98%) e della produttività (97%).
I dati di mercato confermano il valore universale che M-Cube da sempre attribuisce alla musica nell’ambito degli esercizi commerciali, con molteplici vantaggi sia per i clienti – che in condizioni di benessere si sentono incoraggiati a prolungare la permanenza in negozio, aumentando così le opportunità di acquisto – sia per il personale di vendita, che diventa più produttivo. Conoscere i gusti dei consumatori e il feedback dello staff di vendita, nonché i risvolti che la musica può avere sui loro comportamenti è per noi fondamentale per definire strategie di impiego della musica in-store più efficaci.
afferma Mike Sponza, Direttore Artistico di M-Cube.
Tenere a mente i gusti musicali del personale del punto vendita è fondamentale nella definizione di un progetto di radio in-store, sebbene la musica non deve essere percepita dallo staff come mero intrattenimento durante la propria giornata lavorativa. Anche tra il personale deve essere diffusa e ben chiara la consapevolezza del ruolo del sottofondo musicale in funzione della strategia di vendita e del posizionamento di brand che questo si propone di veicolare. È quindi necessario che l’azienda coinvolga i collaboratori dei punti vendita nello sviluppo della strategia per renderli pienamente consapevoli del ruolo e dell’obiettivo della musica in-store.
La durata della playlist è un altro aspetto da tenere in forte considerazione nella definizione di un progetto di radio in-store. È fondamentale trovare il giusto compromesso tra un approccio specifico ed estremamente selettivo nell’identificazione di brani che rappresentano perfettamente il brand – che risulta in una playlist molto breve, ma probabilmente estremamente ripetitiva e demotivante per lo staff – e l’adozione di una linea editoriale troppo generalista e variegata, che rischia di non caratterizzare a sufficienza lo stile del brand.
Partendo da questi due estremi, M-Cube ha ricavato una regola generale che prevede di moltiplicare per tre la durata di una giornata lavorativa (8 ore) andando a creare un repertorio di 24 ore di musica che comprende tre playlist quotidiane differenti. Alimentando settimanalmente la playlist con nuovi brani o cancellando quelli obsoleti si dovrebbe tendere a un numero di brani sufficiente a coprire cinque giornate di lavoro.
La definizione di un buon palinsesto radio in-store parte dalla valorizzazione del brand attraverso la musica, che, grazie a una scelta consapevole e condivisa della playlist che meglio rispecchia i valori del brand, riesce ad aggiungere un ulteriore prezioso tassello all’esperienza di acquisto, rendendo l’atmosfera del negozio accattivante per i clienti e contestualmente piacevole per chi ci lavora.
conclude Sponza.