La pubblicità in radio cresce del 10%

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L’Osservatorio FCP-Assoradio (FCP-Federazione Concessionarie Pubblicità) ha raccolto i dati relativi al fatturato pubblicitario radiofonico del mese di Marzo 2018. La buona notizia è che la radio gode di ottima salute dal punto di vista degli investimenti pubblicitari delle aziende inserzioniste e lo dimostra la crescita in doppia cifra percentuale: +10,0% rispetto al corrispettivo 2017, che equivale ad un fatturato totale di 32 milioni e 717 mila euro.

“I dati del primo quarter diffusi dall’Osservatorio FCP-Assoradio confermano il buon avvio d’anno del mezzo Radio. – commenta il presidente FCP-Assoradio Fausto Amorese – A Marzo il fatturato cresce del 10% rispetto al 2017. Il dato progressivo, salito a +7,1%è superiore alla media del mercato. Un risultato da sottolineare, in assoluto e alla luce della attuale fase di assestamento che stiamo attraversando. La continuità della crescita, confermata anche da questo inizio 2018, è la cartina tornasole del lavoro portato avanti negli anni da Editori e Concessionarie, che proseguirà anche in futuro con nuove iniziative di cui presto verrà data comunicazione al mercato” .

Sulla base delle stime realizzate da Nielsen relativi all’intero mercato degli investimenti pubblicitari in Italia, radio e cinema sono gli unici mezzi di comunicazione tradizionali che registrano un segno più: la TV, infatti, cala nel singolo mese del -2,7% e chiude il trimestre a -0,6%. Sempre in negativo i quotidiani, che a marzo perdono il -10,1%. Stesso andamento per i periodici, sia nel singolo mese che per il trimestre, con cali rispettivamente del -10,8% e -11%. Il cinema è in crescita del 43,1%, così come il transit (+13,1%) e la GoTv* (+33,2%). Sostanzialmente stabile l’outdoor a -0,4%. La raccolta dell’intero universo del web advertising nel primo trimestre dell’anno chiude in positivo a +7,7% (+2,5% se si escludono il search e il social).

Il primo trimestre dell’anno si chiude in crescita, seppur modesta, ma con un rallentamento rispetto all’andamento del bimestre, com’era prevedibile” – spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen. “Contrariamente ai buoni dati di venduto della Grande Distribuzione a marzo (+7,5%), dovuti anche alla Pasqua, gli investimenti pubblicitari sono rimasti mediamente in stallo, anche se non su tutti i mezzi. Si tratta di una situazione complessa, caratterizzata da settori in grande spinta comunicativa ed altri in drastica frenata: difficile trovare un “fil rouge” se non il parallelo con lo stallo politico, e di conseguenza economico, entro il quale le aziende si trovano ad operare”. 

*Il nome GO TV fa riferimento alle audience TV in continua crescita dei consumatori in movimento fuori casa, che presentano una consistenza numerica rilevante, evidenziano un profilo elitario con elevate dotazioni reddituali e culturali.

Molto interessanti anche i dati relativi i settori merceologici degli inserzionisti. Alla buona performance di distribuzione (+2,2%), cura persona (+4,3%) e bevande (+8%), si contrappone il calo di alimentari (-0,9%), farmaceutici (-10%) e telecomunicazioni (-12,9%). Inversione di tendenza nel trimestre per toiletries (-11,4%) e media/editoria (-3,5%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnala il buon risultato in termini di investimenti pubblicitari del tempo libero(+34,5%), industria/edilizia/abitazione (+25,4%) e enti e istituzioni (+33,5%).

“Il cambio di marcia auspicato il mese scorso in vista della formazione di un nuovo Governo può dirsi ancora disatteso” – conclude Dal Sasso. “Si prospetta una situazione generale poco favorevole a una ripresa convinta del mercato, dovuta all’incertezza politica tutt’altro che superata, ancora oggi a più di due mesi dalle elezioni. Ogni previsione è inevitabilmente legata agli imminenti sviluppi e ai segnali del mercato a maggio, che per il primo semestre rappresenta storicamente il mese di picco per la raccolta pubblicitaria”. 

 

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