Digital signage 2020: 5 grandi trend

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Tra soluzioni indoor e soluzioni outdoor, il digital signage si conferma una tecnologia sempre più pervasiva. Considerando tecnologie e strategie, gli esperti identificano i principali trend dei prossimi mesi

Il digital signage è un mercato che continua a crescere. Gli analisti stimano che da qui al 2025 il valore sarà pari a 31,71 miliardi di dollari, con un CAGR dell’8,0%, per un totale di 6.451 unità vendute (Fonte: ResearchAndMarket – “Digital Signage Market Size Analysis Report By Type, By Component, By Technology (LCD, LED, Projection), By Application, By Location, By Content Category, By Size, By Region, And Segment Forecasts, 2019 – 2025”)

A polarizzare maggiormente la domanda, in particolar modo, sono i settori dell’ospitalità, della vendita al dettaglio, della sanità e dei trasporti. Gli esperti indicano i principali trend che caratterizzeranno l’affermarsi del digital signage nel corso del 2020.

#1 Il contributo dell’Intelligenza Artificiale

Le installazioni di schermi piatti e lettori multimediali che offrono pubblicità mirata e altri messaggi a clienti, commensali, passeggeri o pazienti sono ovunque.
Grazie all’uso sempre più spinto dell’Intelligenza Artificiale e, in particolare, dell’apprendimento automatico (machine learning), l’analisi dei flussi informativi provenienti dalle varie postazioni che integrano il digital signage consentirà di erogare contenuti sempre più mirati, contestuali e funzionali. Le piattaforme basate sull’Intelligenza Artificiale, infatti, sono in grado di valutare grandi set di dati in tempo reale, arrivando a una migliore comprensione degli utenti, automatizzando schemi di risposta sempre più funzionali.

Nel 2020 l’Intelligence Digital Signage potenzierà il livello di apprendimento arrivando a interagire con le persone in un modo unico per ciascun individuo. Lo sviluppo procederà in due direzioni: potenziare l’intelligenza della segnaletica digitale per renderla sempre più sensibile al contesto e modulare la gestione dell’informazione in chiave sempre più personalizzata. Ad esempio, nel retail gli annunci per gli ombrelli potranno essere automaticamente mostrati quando piove mentre gli annunci per gli occhiali da sole partiranno quando il sole splende. O, ancora, le postazioni di digital signage saranno in grado di profilare l’acquirente che hanno di fronte non solo per l’età che ha ma anche per ciò che indossa. Il sistema in automatico analizzerà e rileverà quali articoli sono in stock o in vendita acquistati da altre clienti che vestono allo stesso modo della cliente appena entrata. Mostrando informazioni personalizzate, si potrà promuovere un cross selling e un app selling di precisione.

#2 Evoluzione dello storytelling

Nel corso del 2020 il digital signage continuerà ad aggiungere valore allo storytelling. La formulazione dei messaggi punterà a sviluppare narrazioni a coda lunga per supportare il viaggio ideale tra i brand e i consumatori. Se è vero che Content is the King è anche vero che non c’è niente di più coinvolgente di un contenuto reattivo. In affiancamento a tecniche di regia sempre più spinte, grazie alle customer insight analytics si diversificheranno le strategie narrative. Le analisi, infatti, contribuiranno a riformulare la struttura dei contenuti e le modalità di interazione proposte.

Attrazione, fascinazione e informazione, verranno così risolte in modo sempre più coerente, adattandosi di volta in volta al target attraverso videoracconti quanto più possibile significativi e risonanti. Attraverso la creazione di una scia ideale di superfici di diverse forme e dimensioni, le marche potranno combinare in diverso modo tele a mosaico, ologrammi e immagini suddivise su più piani. La narrativa a livello di scorrimento sarà progettata in modo tale da consentire in alcuni punti una gamification, in altri un’esperienza immersiva in base all’architettura e all’illuminazione dell’ambiente.

#3 Diversificazione delle dimensioni

Il 2019 ha dimostrato di cosa sono capaci i videowall, sempre più gettonati in ogni tipo di settore. Il che non ha portato all’oblio degli schermi più piccoli o dei tablet. Questo perché le aziende hanno capito la rilevanza di una selezione così ricca di dimensioni di visualizzazione. Display e tablet più piccoli, infatti, significano maggiore flessibilità e interattività.
Ad esempio, un chiosco tablet è perfetto se si desidera fornire informazioni specifiche sul prodotto ma per catturare l’attenzione optare per un videowall garantisce un’esperienza più immersiva. Le aziende stanno imparando che mentre le dimensioni del display sono importanti, le dimensioni maggiori non sono sempre le migliori. Il mercato, prendendo atto di questa maggiore consapevolezza da parte delle organizzazioni, sta continuando a diversificare le opzioni, introducendo elementi distintivi di unicità rispetto alla progettazione.

#4 Qualità dell’hardware e qualità del software

Nel digital signage, tutti gli occhi sono puntati sull’hardware ma l’aspetto tecnico è fondamentale. I software per la gestione degli schermi continuano a progredire per supportare in vario modo l’orchestrazione di display multi-touch e multi-video in un unico display, integrando sempre nuovi algoritmi per diversificare i servizi di supporto al back end e al front end. L’integrazione con i sistemi più diversificati, garantendo supporto a qualsiasi end point, impone ai programmatori di risolvere diversi aspetti, sempre più complessi, garantendo massima semplicità di utilizzo. Fino ad oggi venivano creati software dedicati. Oggi gli sviluppatori stanno lavorando alla costruzione di piattaforme di video content management sempre più evoluti, multipiattaforma, multischermo, multilingua. Con una risoluzione video più elevata, formati video unici, impostazioni e opzioni di interattività, tutto deve funzionare senza intoppi.

#5 Non solo interattività a 360° ma anche polifunzionalità

L’interattività continuerà ad essere un elemento strategico per ingaggiare le persone. Ma non sarà solo la componente touch o l’implementazione dell’interattività social a favorire la relazione e lo scambio. Il motion tracking associato all’uso della Realtà Aumentata, ad esempio, favorirà nuove iniziative di gamification sempre più creative, andando a sovrapporre alla realtà elementi virtuali che porteranno informazione e fascinazione. Dal facial recognition al image recognition, gli algoritmi oggi sono in grado di scatenare reazioni attingendo anche ad altre fonti informative in relazione alla gestione di altri servizi associati all’uso più evoluto delle carte fedeltà, delle app, del Bluetooth o dell’NFC integrato negli smartphone e nei tablet utilizzati dagli utenti. Infine, le postazioni interattive continueranno ad arricchirsi di funzionalità come, ad esempio, permettere pagamenti anche in contanti, fornire agli utenti la possibilità di ricaricare i loro dispositivi mobili o fungere da hotspot wi-fi.

Laura Zanotti, giornalista e technical writer

 

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